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Questo articolo è bivalente, appartenendo sia alla Sezione Cetacei che a quella "Scienziati Forzati". Non è forse un buon motivo per visitarle entrambe?...

Orche "Transienti" e PCB
Catena alimentare, Bioaccumulazione. Orche pescatrici e orche cacciatrici. Non è argomento da telegiornale, ma Nalinka ci tiene molto.

RESIDENTI E TRANSIENTI
La costa pacifica del Canada è la casa delle Orche più studiate del mondo. Il lavoro ormai trentennale, di cui è stato pioniere Michael Bigg, ha chiarito che attorno all'isola di Vancouver vivono due tipi distinti di orche, così diverse e geneticamente isolate le une dalle altre che l'evoluzione le porterà ad essere un giorno specie diverse.
La pinna dorsale di T20 accanto ad una piccola imbarcazione
La pinna dorsale di T20 accanto ad una piccola imbarcazione

Si tratta delle popolazioni chiamate RESIDENTI e TRANSIENTI. Le orche residenti si nutrono esclusivamente di pesce, ed hanno una struttura sociale altamente sviluppata e stabile che si basa su gruppi matriarcali. I figli di una matriarca non lasceranno mai la propria madre, così come i figli dei loro figli, e così via. Anche alla morte della matriarca il gruppo continuerà a rimanere unito. Le orche transienti, al contrario, si nutrono esclusivamente di mammiferi marini, come foche, leoni marini, delfini, focene e addirittura grandi balene. La loro struttura sociale è molto meno rigida, viaggiano e cacciano in piccoli gruppi la cui composizione può variare spesso. "Residenti" e "transienti" condividono le stesse acque, ma l'interazione tra le due popolazioni è virtualmente nulla. Non competono per il cibo, parlano "lingue" diverse e non si accoppiano le une con le altre. In pratica, si ignorano.
DIETA E INQUINAMENTO
Le Orche sono insieme all'uomo i mammiferi più largamente distribuiti al mondo. Vivono a tutte le latitudini, e ovunque si trovino sono al vertice della catena alimentare. Sebbene questo metta al riparo le orche dall'avere loro stesse dei predatori, le rende d'altro canto più sensibili di qualsiasi altro animale all'accumulo nel loro corpo delle sostanze tossiche che l'uomo produce e disperde nell'ambiente. E' un fenomeno chiamato BIOACCUMULAZIONE, ed è tanto più importante quanto più l'animale è vicino al vertice della catena alimentare. Sostanze quali i policlorobifenili (PCB), il DDT ed i pesticidi in generale sono presenti nel grasso delle orche in concentrazioni che superano largamente i livelli ritenuti pericolosi per la salute.
I VELENI NELLA CATENA ALIMENTARE
Le grandi differenze quanto ad abitudini alimentari esistenti tra "residenti" e "transienti" fa sì che esse non siano tutte esposte nello stesso modo alle sostanze tossiche presenti nell'ambiente. Questi composti entrano nella catena alimentare partendo dal basso, tramite organismi microscopici come ad esempio il Plancton. Da queste minuscole creature del regno vegetale e animale i veleni risalgono la catena alimentare raggiungendo i piccoli crostacei e pesci che se ne nutrono, e poi più su verso pesci sempre più grossi fino ad arrivare ai mammiferi marini, come i pinnipedi (foche, leoni marini) ed i cetacei. Ad ogni gradino della catena alimentare la concentrazione di sostanze nocive aumenta, poiché ogni animale introduce nel proprio corpo i veleni contenuti nel corpo delle sue prede. Questo fenomeno, chiamato "bioaccumulazione", fa sì che proprio i pinnipedi ed i cetacei siano gli animali più a rischio di malattie causate dagli inquinanti. Questi mammiferi, peraltro, sono caratterizzati da uno spesso strato di grasso che li aiuta a mantenere la temperatura corporea in acqua, ed è proprio nel grasso che le sostanze organiche come i PCB tendono ad accumularsi.
Orche transienti sulla costa ovest di Vancouver Island
Orche transienti sulla costa ovest di Vancouver Island

I PCB (policlorobifenili) sono una classe di composti che fino al 1977 erano largamente utilizzate in Nord-America come refrigeranti e lubrificanti per materiali elettrici. Nonostante siano stati banditi da oltre un trentennio, queste sostanze sono così resistenti da essere ancora largamenti presenti negli oceani. E' proprio questa loro "inerzia" alla trasformazione che li rende così persistenti, e che fa sì che una volta entrati nel ciclo delle vita possono causare danni a migliaia di chilometri dal luogo che li ha visti entrare originariamente nella catena alimentare. La loro struttura chimica è esemplificata nella figura di sotto:
A sinistra il BENZENE, una sostanza il cui nome è abbastanza noto al pubblico come inquinante. E' il mattone costitutivo della molecola chiamata BIFENILE (al centro), che rappresenta la struttura di base dei PCB (policlorobifenili), in cui un certo numero di atomi di cloro sono presenti su uno o entrambi gli anelli in dipendenza dell'identità precisa del singolo policlorobifenile.
A sinistra il BENZENE, una sostanza il cui nome è abbastanza noto al pubblico come inquinante. E' il mattone costitutivo della molecola chiamata BIFENILE (al centro), che rappresenta la struttura di base dei PCB (policlorobifenili), in cui un certo numero di atomi di cloro sono presenti su uno o entrambi gli anelli in dipendenza dell'identità precisa del singolo policlorobifenile.

Gli effetti dei PCB nei mammiferi, pur non essendo completamente noti, includono l'alterazione dei cicli riproduttivi, squilibri ormonali, e l'indebolimento del sistema immunitario.
ALLARME ROSSO PER LE TRANSIENTI
Particolare angoscia suscitano le condizioni di salute delle orche "transienti", che nutrendosi di mammiferi marini ingeriscono grandi quantità di grasso contenente PCB e altre sostanze tossiche. Il quadro può essere riassunto in questo modo: gli animali di cui si nutrono le orche transienti occupano un posto già molto alto nella catena alimentare. Per questo motivo anche la bioaccumulazione di PCB nei tessuti adiposi di queste prede è molto alta. Le transienti, nutrendosene, raggiungono livelli di PCB ancora maggiori nei loro tessuti adiposi, per i quali, come già menzionato, questi veleni hanno una grande affinità. Ed è proprio questa grande affinità a far sì che i PCB, una volta entrati nel corpo di un'orca, tendano a restarci. Sembra uno scherzo del destino: i mammiferi marini che vengono uccisi dalle transienti consumano un'inconsapevole vendetta postuma avvelenando i propri predatori.
La pinna dorsale di T20 presenta forti caratteri distintivi. La sua identificazione in questa foto è stata confermata dagli studiosi Graeme Ellis e Ken Balcomb, autori di molti libri ed articoli sulle orche
La pinna dorsale di T20 presenta forti caratteri distintivi. La sua identificazione in questa foto è stata confermata dagli studiosi Graeme Ellis e Ken Balcomb, autori di molti libri ed articoli sulle orche

A conferma dei meccanismi di bioaccumulazione descritti e della loro relazione con la dieta degli animali, le popolazioni di orche "residenti" (che si nutrono di pesce) presentano valori di PCB che, sebbene pericolosamente alti, sono per alcuni gruppi 7 volte inferiori a quelli misurati per le transienti.
LATTE AVVELENATO
Le condizioni di salute delle orche in British Columbia e nello Stato di Washington sono davvero preoccupanti. I valori di PCB misurati dagli scienziati oltrepassano nettamente la soglia del pericolo. Ma una preoccupazione ancora più grande è nata nei ricercatori dall'osservazione che le femmine di "residenti" e "transienti" presentano concentrazioni di PCB molto più basse rispetto ai maschi, ed inoltre questi valori sono stranamente simili tra loro. Gli studi intrapresi hanno dimostrato che UN'ORCA FEMMINA PUO' TRASMETTERE FINO AL 90% DEL PROPRIO CONTENUTO IN PCB AL SUO PRIMO NATO, ATTRAVERSO IL LATTE CON CUI LO NUTRE. Le conseguenze, come è facile immaginare, sono drammatiche.
Mamma orca (transiente) con il suo piccolo (davvero molto piccolo!)
Mamma orca (transiente) con il suo piccolo (davvero molto piccolo!)

A parità di quantità di veleno, la concentrazione di sostanze tossiche in un'orca adulta è immensamente inferiore a quella misurabile in un cucciolo, proprio perché la massa corporea di un individuo adulto è molto più grande di quella di un neonato. La mortalità neonatale e nei primi anni di vita, infatti, è effettivamente cresciuta nel corso degli anni, in modo particolare tra le orche transienti. I piccoli devono fare i conti con concenrazioni altissime di sostanze tossiche, proprio nel momento in cui i loro organi sono ancora in fase di sviluppo.
Le Orche Transienti sono solitamente molto elusive, e solitamente meno giocose delle Residenti. Siamo stati fortunati.
Le Orche Transienti sono solitamente molto elusive, e solitamente meno giocose delle Residenti. Siamo stati fortunati.

IL FUTURO DELLE ORCHE
Valori di PCB allarmanti sono stati misurati anche per le orche dell'Alaska e della California. Alcune popolazioni di orche nel mondo stanno mostrando segni di declino. L'uomo ha, secondo Nalinka, delle responsabilità particolari nei confronti di questi cetacei. Ritenuti in passato dei feroci assassini, le orche sono state massacrate ingiustificatamente in molti mari del mondo, divenendo al contempo il bersaglio dei fucili dei pescatori in quanto competitori dell'uomo nella pesca del salmone. Sfatato il mito del mostro sanguinario, costato il distacco dell'opinione pubblica ed un nome immeritato che le orche ASSASSINE non si scrolleranno mai di dosso, un secondo dopo esse sono divenute oggetto di catture indiscriminate per essere mostrate al pubblico nei delfinari di tutto il mondo, e la portata del prelevamento di individui in età riproduttiva dal loro ambiente naturale ha influenzato sensibilmente e per un lungo periodo l'equilibrio delle loro FAMIGLIE e popolazioni. Placata anche questa piaga grazie all'opera di uomini e donne di buon senso e cuore, sono ora vittime degli scarti dei nostri prodotti industriali, e del principio non scritto che autorizzerebbe l'uomo a usare l'oceano come una pattumiera.
Quanta indifferenza, sete di denaro e malvagità dovrà ancora subire la Principessa Dei Mari?

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