Ironia pungente, humour tagliente come una lama. Una raccolta di racconti il cui filo conduttore sono le situazioni ed i caratteri tipici della Russia comunista e di quella aspirante capitalista. Dalla parafilosofia di un'addetta ai cessi pubblici a metaforici licantropi, e ancora operai, che diventano eroi perché schiacciati da ordigni nucleari che si staccano grottescamente dal soffitto di una fabbrica. Ma l'autore, nel racconto "Ontologia dell'infanzia", trova anche il modo di essere intimo e poetico, ripercorrendo i ricordi e le sensazioni di un bambino "che ha visto tutto ciò, ma ora non c'è più". E quel bambino è come un piccolo detenuto che è riuscito a scappare, a testimonianza del fatto che "qualche volta le fughe riescono, ma solo in gran segreto, e nessuno sa dove vada a rifugiarsi l'evaso, nemmeno lui".
Edito da Mondadori