Avevo diciotto anni e stavo vivendo la mia prima, vera storia importante. 
Quella sera mi ha chiesto se ne ero veramente sicura, se volevo che fosse lui il 
primo. Ho detto sì.
E' strano ripensare a quell'istante, non sapevo quasi nulla di quello che sarebbe 
successo dopo. Nei miei sogni avevo immaginato baci appassionati e romantiche 
carezze che sarebbero culminati poi, confusamente, nell'unione quasi "magica" dei 
nostri due corpi. 
Nella realtà invece era sceso un silenzio improvviso tra noi e nel buio della 
stanza lui aveva cominciato a spogliarmi, prima lentamente e poi sempre più in 
fretta. Fino ad un certo momento era stato tutto perfetto, le sensazioni che mi 
davano i suoi baci e le sue carezze erano, come sempre, inebrianti, coinvolgenti.
Poi ad un tratto mi sono sentita addosso tutto il suo peso e quella parte del suo 
corpo si è irrigidita sempre di più, premendo e cercandomi. 
Quando è entrato dentro di me non mi aspettavo quel movimento ritmico, profondo. 
Subito dopo è arrivato il dolore, una fitta fulminea, lacerante, che mi ha lasciato 
quasi senza fiato. Ma è stato tutto molto veloce. 
Ricordo di avere pensato: "No. non c'è stato niente di romantico fra noi questa 
sera" .. Mi sono sentita triste, delusa. 
Perché erano scomparsi l'estasi, la magia e il sogno?
In realtà non avevo provato nulla, a parte il dolore e un vago, indefinibile senso 
di vuoto.
Eppure, nonostante tutto, mi sentivo stranamente esaltata dal significato di quello 
che era accaduto, in qualche modo ero diventata finalmente grande, adulta. Ed avere 
fatto qualcosa di "proibito" mi aveva reso definitivamente diversa dalla ragazza 
saggia ed avveduta che ero sempre stata.