Dio, con che trepidazione avevo atteso quel momento.
Un chiodo fisso, tutto il giorno, come una malattia, come l'amore che provavo x lei.
Forse i giorni precedenti avevo forzato un po' i tempi.
Lettere, parole, estenuanti telefonate x spiegare, per capire, per scorgere nei
suoi occhi lo stesso fuoco che sentivo dentro.
Il mio bagaglio di esperienze non era un granchè, ma sentivo di potercela fare.
Del resto, il primo, è sempre quello che fa più fatica!
Non cercavo di attirarla in nessuna trappola, ma solo di coronare un amore così
grande.
La sua naturale inclinazione a complicare le cose non faceva che vanificare i miei
sforzi.
".E se tu non fossi quello giusto?", "Sentirò male?", ".la mia amica mi ha
detto.", ". e se rimango incinta?", "forse dovrei parlarne con mia madre", "Vorrei
che la prima volta fosse come ho sempre sognato!".
Io desideravo solo essere il suo Romeo e cavalcare insieme a lei fino a una
splendida oasi sperduta nel deserto e poter fare l'amore tra lenzuola di lino
all'ombra di altissime palme cullati dal canto di rarissimi animali esotici, ma non
era proprio possibile.
Eravamo solamente due ragazzini innamorati e speravo che ciò bastasse.
Infatti bastò!!
Quella sera passai a prenderla; era bellissima, aveva i capelli sciolti e lo
sguardo timido ma complice allo stesso tempo.
Quella sera era così bella solo per me.
Ci incamminammo in silenzio verso il nostro nido d'amore. Tensione ed eccitazione
erano alle stelle.
Per qualche passo cercai di non parlare nemmeno per paura di rovinare
quell'incontro, ma se non avessi rotto il ghiaccio scambiando qualche battuta sarei
infartato sul marciapiede.
Ricordo che non accesi nemmeno la luce, la abbracciai forte e la spinsi dolcemente
verso il muro dell'ingresso.
Ci baciammo intensamente come avevamo fatto altre volte, ma quella volta fu
diverso; ai baci seguirono carezze e bottoni slacciati, la sua pelle era calda e
ogni sospiro suonava come un "SI!..".
Quando fui sopra di lei , appoggiò le mani sui miei fianchi e disse: "Fai piano..!!"
Non risposi e cercai di fare del mio meglio, ma ad un tratto: "Porc.** che male!!".
Mi spinse indietro e precipitai sulla Terra.
Mi scusai, ma la magia era svanita, era tardi e non mi sembrò il caso di insistere
con il rischio di peggiorare la situazione.
Riaccompagnandola a casa altri baci e tenerezze mi fecero capire che ci sarebbe
stata un'altra volta.
Infatti, dopo qualche giorno, andammo per bene in fondo alla faccenda.
Dentro di lei per la prima volta mi sembrò come di perdermi in un mare di dolcezza
e ci volle qualche istante prima di ritrovare me stesso e il senso di ciò che stava
accadendo.
Non so perché, mi feci prendere dall'ansia prestazionale e iniziai a muovermi
cercando di simulare goffamente un maschio che la sa lunga.
Dopo un po' mi accorsi di essere completamente "bloccato", avrei potuto andare
avanti per 2 ore, i suoi sospiri si fecero, come dire, più incerti e l'atmosfera si
riempì di punti interrogativi.
Mi fermai.
Non mi capita spesso di ripensare alla mia prima volta, ma quando passo sotto
quella casa, certe emozioni sono così intense che per un attimo mi sembra di
ritornare quel ragazzino.