Non so se essere contento oppure no. Del fatto che tu probabilmente non leggerai
mai questa storia, voglio dire.
So solo che mi sento sollevato sapendo che anche tu l'avresti scritta così.
Perché quello che sto per scrivere non è dettato né da cattiveria né da
risentimento, e solo tu potresti capirlo. Nessun altro.
Ci siamo visti l'ultima volta dieci anni fa. Stavi con un mio amico che non sentivo
più da secoli, e mi aveva fatto più piacere rivedere lui che te.
Facevo fatica a riconoscerti, per via di quella tua inedita aria da donna in
carriera, con la tentazione di casalinga di lusso.
E' stato allora che ho ripensato alla nostra prima volta.
La prima volta per tutti e due.
-Me lo aspettavo meglio, il sesso - mi avevi detto dopo.
E' vero, non era stato un granché.
La tua frase mi avevi fatto molto riflettere. Nemmeno per me era stato bello, ma mi
interessava più che altro farlo, non tanto che mi piacesse.
Solo che "per le donne è diverso", ma l'ho capito dopo. Che non è vero che sia
diverso, intendo dire.
Ma quasi sempre riescono a convincersi che lo sia.
Avevo già provato da solo a mettermi un preservativo, così, pensando che mi avrebbe
aiutato impratichirmi in attesa del giorno in cui mi sarebbe servito davvero.
E quel giorno eravamo a casa mia, sul mio letto.
Mia mamma in camera sua, davanti alla televisione, mio papà davanti alla
televisione in sala, noi con la televisione accesa a caso su una tribuna politica,
solo perché non si capisse che non stavamo solo parlando.
Io dentro un preservativo, lui dentro di te.
-Non guardare - mi avevi detto.
Io guardavo soltanto perché non ero sicuro di essere dentro di te, perché non
sentivo niente, e siccome non sentivi niente nemmeno tu, non potevo capire dalla
tua faccia se ero dentro di te, e non mi restava che guardare giù per esserne
sicuro.
Sì. Ero dentro di te. Stavamo facendo l'amore.
Non so quanto sia durato. Forse mezz'ora?
Poi mi hai chiesto perché mi ero fermato, e io ti ho risposto che era perché ero venuto.
La cosa più bella della prima volta è stato il dopo, quando hai iniziato a piangere
e mi hai detto che avevamo fatto una cosa importante.
Mi hai chiesto se ti amavo. Sì, ti amavo tanto.
Ma resta il fatto che sei l'unica ragazza di cui non mi è rimasto niente.
Nessun rancore e nessuna emozione. Non c'è nemmeno una canzone che mi ricordi di
te. E scrivere della nostra prima volta è una noia.
Credo lo sarebbe anche per te.
Però, a pensarci bene, una cosa che mi ricorda di te c'è: il profumo che usavi.
Quello che sapeva di borotalco, ma poi ne hai cambiati una ventina e mi hai confuso.
Io dentro un preservativo, lui dentro di te. A letto abbiamo sempre fatto l'amore
così, come le matrioske, e non è mai stato né più bello né più brutto della prima
volta.
Che tristezza. Quel giorno che ti ho rivista mi era venuto in mente che mi sarebbe
piaciuto riprovarci, per vedere se era solo che eravamo troppo giovani, o veramente
noi due non siamo fatti per andare a letto insieme.
Volevo riprovarci senza amore, e capire dai tuoi gesti quanti uomini ti erano
passati dentro dopo di me, e sapere dell'ultimo, di cui avrei potuto capire come
bacia col solo fatto di baciarti, la sua statura prendendoti da dietro, la sua foga
standoti io sopra, ed il suo coinvolgimento standoti sotto ed osservandoti.
Avrei voluto chiederti di uscire quel giorno, ma tu ormai stavi con un mio amico.
Pensa che sei anche l'unica ragazza che mi ha tradito per cui non provo
risentimento.
Forse perché eri stata così stupida da presentarmelo, e tua sorella troppo ingenua
per riuscire a nascondere il vostro segreto di pulcinella.
Se ti dico una cosa mi prometti che non ti offendi? Tua sorella me la sarei fatta
volentieri.
Soprattutto quando la vedevo in costume, con quelle tettone da urlo che le
scappavano da sotto il costume. Timida timida, figlia di maria, ma non faceva
niente per nasconderle.
Un giorno ti eri anche incazzata, quando ballando tutti e tre sulla sabbia
le si era alzata la maglietta e me ne era finita una in mano.
Non avevo fatto apposta, e lo sapevi anche tu.
Non sono più il "moralista rompicoglioni" di una volta. Tornando indietro, se
avessi potuto gliele avrei toccate di più. Soprattutto l'anno successivo, quando ho
scoperto che mi stavi facendo le corna.
Mi piacerebbe sapere com'è finita con quel tipo.
Perché finita deve essere finita, visto che poi ti avevo vista col mio amico.
Sono stato cornuto tante volte, ma essere cornuto a causa sua è stata davvero un'offesa.
Cercavo di immaginarmelo a letto con te, ma nel mio film non c'era verso di fargli
togliere quegli occhiali da rincoglionito.
Ma, lo ammetto, almeno sapeva recitare la parte. Non come tua sorella, poverina.
Che cosa strana. Mi dispiace che sia così, e non sto scherzando.
Mi dispiace pensare che non sia rimasto niente, e che a scrivere della nostra prima
volta insieme io finisca col distrarmi pensando alle tette di tua sorella.
Scusami. Non è rimasto niente tra di noi, ed è come se il passato si fosse dissolto.
Ma questo non cambia le cose.
Tu sei stata tanto importante, e io ti vorrò sempre bene.